
L’Antica Spezieria del Convento
Realizzata nel 1645 sul lato meridionale del convento, la si ottenne murando le prime due campate del portico esterno vicino all’ingresso del convento e aprendo due arcate interne che rimanevano sorrette da un pilastro centrale. Si otteneva così un ampio locale a 4 volte, diviso in due stanze da due archi a tutto sesto, chiamato spezieria. Qui si preparavano medicamenti vari a base di erbe da utilizzare non solo per i frati ma anche per coloro che ne facevano richiesta. I primi frati che si dedicarono a quest’opera furono fra Damiano Vaccaro di Napoli e il terziario Cosimo Fusco di Caserta.
Alla fine del 1600 le quattro volte della spezieria furono affrescate con motivi floreali, scene campestri e illustri personaggi dell’arte medica.

Prima Stanza
- Lato destro: alle pareti scena di soldati e accampamento militare: Mietitrice; Paracelso; Hermete.
- Raccordi angolari a tromba: Agostino di Sessa, Andromaco, Averroè e Avicenna.
- Lato sinistro: sui raccordi angolari a tromba sono dipinti 4 re.
- Volta: allegoria dell’Estate e Allegoria biblica simboleggiata con l’ariete.
- Parete: scena di guarigione e scena con due donne e simboli.

Seconda Stanza
- Parete: Scena di caccia: la dea Diana; la Giustizia; la dea Minerva; Galeno e Ippocrate.
- Volta a botte: Regina Artemisia e Re Genzio.
Pur non essendo una specifica dell’Ordine Domenicano, le spezierie all’interno dei conventi erano molto frequenti, messe a disposizione del frate infermiere e ben fornite di tutti quei medicinali che la scienza dell’epoca riteneva buoni per la salute degli uomini. Nate per il benessere dei frati, ben presto furono aperte alle necessità dei laici, come nel caso di Madonna dell’Arco, dove con carità e amore i frati si prendevano cura anche dei pellegrini e degli abitanti dei paesi vicini al Santuario.
La farmacia dell’Arco prestò il suo servizio fino 19 gennaio 1808 quando in seguito alle soppressioni degli Ordini religiosi, volute da Giuseppe Bonaparte, il convento con tutti i suoi beni furono depredati.
Opere esposte

“Anfore”
- 3 ANFORE MAIOLICATE del XVII secolo con l’immagine della Madonna dell’Arco e il nome della spezia in esso contenuta. Altre due anfore, decorate con l’immagine della Madonna dell’Arco e realizzate nel 1692, e altre suppellettili dell’Antica Farmacia del convento sono conservati presso il Museo di San Martino a Napoli.

“Albarello”
- ALBARELLO del XVII secolo con l’immagine della Madonna dell’Arco e in basso la scritta “ADIPIS GALL…” grasso di gallina.

“Piastrelle”
- 5 PIASTRELLE MAIOLICATE del XVII secolo appartenenti all’antica pavimentazione sul cui modello fu realizzata negli anno ’70 quella attuale in maiolica di Vietri.

“Piattino”
- PIATTINO del XVII secolo recante la sigla “S.M.D.L.A”.

“Mortaio”
- MORTAIO IN PIETRA LAVICA del XVII secolo usato per la preparazione dei medicamenti a base di erbe.

Ignoto
“Madonna dell’Arco”
- Olio su tela (cm. 70×86,5), XVII secolo, Madonna dell’Arco con bambino recante in mano il frutto del melograno.
Nella sala è stata realizzata una Scansia in legno castagno su imitazione delle antiche spezierie napoletane con ceramiche moderne della “Bottega Giustiniani” opere del Maestro Elvio Sagnella con colori e forme tipiche della tradizione seicentesca di Cerreto Sannita e San Lorenzello sul modello delle maioliche originali della Spezieria domenicana di Madonna dell’Arco.