15 Grandi Lunedì

In preparazione al Grande Pellegrinaggio del Lunedì in Albis, giorno in cui si ricorda il primo miracolo con il quale si manifestò la gloria della Madonna dell’Arco in questa terra, si tengono i 15 Grandi Lunedì in onore della Madonna dell’Arco. Sia al mattino alle ore 10:00 che al pomeriggio alle 18.30 si tiene la solenne celebrazione eucaristica, per la quale vengono invitati Vescovi e Sacerdoti a presiedere e dunque a tenere l’omelia ai numerosi fedeli che affollano il Santuario. Al termine della celebrazione eucaristica si recita la Supplica alla Madonna dell’Arco. Un coro potente di voci, all’unisono, recita questa antica preghiera invocando la protezione di Maria, momento in cui ciascuno dei presenti chiede anche una particolare grazia serbata nel segreto del proprio cuore. Al termine della supplica risuona per tutto il Santuario il canto della Salve Regina accompagnato dallo sventolio dei fazzoletti bianchi per salutare la Madonna. Ogni lunedì è un crescendo di emozione e di commozione per questa folla di fedeli che si accostano per venerare la Mamma dell’Arco, soprattutto quando al canto della Salve Regina la salutano sventolando i loro fazzoletti bianchi.

Nonostante l’uso di venire ad onorare la Madonna ogni lunedì sia molto antico (nasce infatti subito dopo il primo miracolo e si consolida dopo il secondo), l’attuale celebrazione dei 15 Grandi Lunedì Maggiori in preparazione al pellegrinaggio del Lunedì in Albis furono istituiti nel 1957 e maggiormente promossi da padre Stefano Farano. Fu lui infatti nel 1968 a dare inizio a questa devozione popolare in onore alla Madonna dell’Arco, stampando il primo libretto con la supplica e i canti, in modo che i pellegrini potessero animare questo momento solenne in onore della Madonna dell’Arco.

Lunedì Santo: Rito della Bambagia

Da sempre i fedeli hanno manifestato il desiderio di possedere una piccola reliquia della Madonna da portare con loro come segno di protezione o da offrire ad un fratello ammalato, soprattutto se impossibilitato a raggiungere il Santuario.

Nei primi anni, quando l’affresco era fuori dalla cappellina, i fedeli erano soliti staccare pezzi dell’intonaco del muro e portarli con loro. Fu per questo motivo che fu posto un vetro a protezione dell’immagine prima ancora della costruzione della prima Cappella.

Già nel primo manoscritto sulla storia del Santuario di fra Arcangelo Domenici viene riportata l’usanza della bambagia “passata sul suo volto della Madonna per tenerla pulita che portandola addosso o bruciandola in un luogo adatto o trangugiandola con un po’ d’acqua benedetta è efficacissima nei casi di stregarie, malie et fatture”.

Negli anni i padri hanno cercato di accontentare il desiderio dei devoti offrendo loro un pezzo di bambagia che viene posta sulla guancia sinistra della Madonna, la guancia da cui sgorgò il sangue e dove è ancora visibile il livido dello sconsiderato gesto.

Fino agli anni ’90, questo rito si svolgeva il Sabato Santo, al termine della Veglia Pasquale, ma poiché era poco consono con la Liturgia del Triduo Pasquale fu trasferito all’Ultimo Grande Lunedì, che si celebra il Lunedì Santo.

La sera della Domenica delle Palme, chiuso il Santuario, i frati e le suore si recano in processione all’Altare della Madonna e recitano la preghiera del Domenici. Poi, al canto della Salve Regina, i custodi tolgono il vetro a protezione dell’immagine e il vetro che sostiene le corone, le dodici stelle e lo Spirito Santo.

Il Lunedì Santo al termine della Supplica alla Madonna il Rettore si porta davanti all’immagine della Madonna e posa sulla guancia i rotoli di Bambagia, mentre i fedeli inneggiano a Maria con i loro canti, subito dopo il rettore rivolge loro parole di saluto e poi da a nome di tutti i presenti un bacio sulla guancia della Madonna segnata dal livido. È il bacio di tutti i figli alla loro Mamma dell’Arco.

Lunedì in Albis

Dal lontano Lunedì in Albis del 1450, quando il volto della Madonna fu colpito dalla palla di legno e ne sgorgò il sangue, la Pasquetta a Sant’Anastasia è caratterizzata dal Grande Pellegrinaggio dei fedeli in onore della loro Mamma dell’Arco.

Dalle 3:00 del mattino, e per oltre 24 ore consecutive, migliaia di fedeli sfilano lungo la navata centrale del Santuario dalla porta centrale verso il tempietto, dove è custodito l’affresco della Madonna.

Ogni anno è un’emozione sempre nuova. Interi nuclei familiari, gruppi di amici o singoli fedeli, conosciuti come “Battenti” o “Fujenti”, compiono questo pellegrinaggio per onorare la loro amata Mamma. Caratteristici nella loro uniforme tradizionale risalente intorno al 1500, come testimoniato dalle tavolette votive dell’epoca, vestiti di bianco con una fascia rossa intorno alla vita e una azzurra a tracolla sulle spalle, con i loro stendardi, animano l’intera giornata con i loro canti, le loro preghiere e le manifestazioni di devozione popolare.

Negli ultimi anni si è stimato che circa 400.000 persone affollano in quel giorno il Santuario per rendere omaggio alla Madonna dell’Arco.

25 marzo

Il 25 marzo, festa dell’Annunciazione dell’Angelo a Maria, in Santuario ricorre la memoria del quarto miracolo della storia di questa venerata immagine: l’apparizione delle stelle.

Era infatti il 25 marzo 1675 quando un frate del Santuario vide la venerata immagine della Madonna circondata da stelle luminose: “Un pio religioso del convento videle sotto la lividura della guancia percossa risplendere un color d’oro sfavillante d’intorno, quasi raggi, luminose e piccole stelle”. Il priore, padre Giuseppe Rosella, informò il vescovo monsignor Filippo Cesarini il quale ordinò che il prodigio venisse divulgato al popolo e dispose solenni liturgie di ringraziamento in tutta la Diocesi.

Dal 2013 ogni anno il 25 marzo, al termine della solenne celebrazione eucaristica vespertina, in un clima di grande devozione viene letto il racconto del miracolo, si recita la Supplica alla Madonna e il popolo festante inneggia a lei salutandola con lo sventolio dei fazzoletti durante il canto della Salve Regina.

18 aprile: Memoria Liturgica della Madonna dell’Arco

Nel dicembre del 1903 papa Pio X, tramite la Sacra Congregazione dei Riti, su richiesta del Vescovo di Nola, monsignor Angelo Renzullo, e del Priore provinciale dei domenicani, padre Vincenzo Magri, concesse che si celebrasse in tutta la Diocesi di Nola e in tutta la Provincia domenicana la memoria liturgica della Madonna, venerata con il titolo dell’Arco, la Seconda Domenica di Pasqua.

Il 20 febbraio 1904, la stessa Sacra Congregazione dei Riti concesse al Santuario la possibilità di celebrare una S. Messa solenne della Madonna dell’Arco durante tutta l’ottava della sua festa.

Nel 1942 con decreto della stessa Congregazione la festa fu spostata al sabato precedente la Seconda Domenica di Pasqua.

Dal 1986, sempre per espresso decreto della Congregazione, la festa Liturgica della Madonna dell’Arco si celebra il 18 aprile, in Santuario, in tutta la Diocesi di Nola e in tutte quelle chiese che hanno Lei come protettrice.

Dal 2007, durante la solenne celebrazione eucaristica, viene offerto l’olio per la lampada che arde in perpetuo davanti l’immagine della Madonna.

Al termine della celebrazione viene offerto l’olio da versare nella lampada. Una volta benedetto e aver pregato in modo solenne, viene riaccesa la lampada. Ogni anno la comunità dei padri domenicani dà un impegno di preghiera per tutto l’anno alla comunità dei fedeli e che fa anche da tema alle meditazioni del Buongiorno a Maria nei mesi di maggio e ottobre.

Pentecoste

Dal Lunedì in Albis fino a Pentecoste, ogni sabato, domenica e lunedì continuano a giungere al Santuario altri gruppi di Battenti e altri pellegrini.

La vigilia di Pentecoste ad es. giungono in pellegrinaggio i Battenti dalla provincia di Caserta (Caturano, Macerata Campania, Musicile, Portico e Recale). Vengono a piedi, in preghiera, accompagnati un tempo da carri riccamente addobbati a festa e trainati da buoi, oggi sostituiti da trattori addobbati con palme e nastri colorati, per permettere ad anziani e bambini di svolgere il pellegrinaggio senza stancarsi eccessivamente.

Entrano in Santuario per omaggiare Maria accompagnati dal tradizionale canto delle Litanie alla Madonna nel loro tipico dialetto. Terminato il pellegrinaggio sono soliti accamparsi nel giardino del convento e passare qui la notte in spirito di fratellanza, condividendo tutti insieme il pasto della cena. Al mattino dopo aver partecipato alla S. Messa delle ore 7:00, riprendono a piedi il loro cammino per far ritorno alle loro case e festeggiare nelle loro città.

Festa dell’Incoronazione: Seconda Domenica di Settembre

Nel 1873 monsignor Tommaso Michele Passero, vescovo domenicano di Troia e legato alla Madonna dell’Arco, scrisse a papa Pio IX manifestando l’intenzione di voler incoronare la venerata immagine della Madonna dell’Arco. Il 22 agosto il papa rispose positivamente alla proposta. Monsignor Passero fece realizzare a sue spese le corone da un orafo romano. In occasione dell’Incoronazione, che avvenne l’8 settembre 1874, il Santuario fu addobbato rivestendo le pareti laterali con drappi scarlatti sormontati da veli bianchi e festoni azzurri con bande dorate fatte scendere dalle cornici; gli archi delle cappelle laterali con sete pregiate a trama di rose; e persino la volta e l’interno della cupola furono decorati da drappi, festoni e arazzi. Sull’arco dell’abside furono apposti il monogramma di Maria circondato da numerosi angeli. Anche il tempietto fu arricchito da candelieri in alabastro e argento, mentre l’altare con tovaglie e drappi preziosi. All’esterno migliaia di lampadine illuminavano la facciata e le pareti laterali e il portale fu ornato di drappi e sormontato dalla scritta: “Guarda l’Arco e benedici Colui che l’ha fatto. È stupendo nel suo splendore”.

Ricorrendo il 50° anniversario dell’Incoronazione, nel 1924 furono organizzati solenni festeggiamenti per ricordare l’evento. Le sette domeniche precedenti l’anniversario, furono organizzate solenni cerimonie religiose a cui presero parte numerose parrocchie e associazioni. Il giorno della festa il Santuario fu addobbato con drappi di velluto e di broccato, piante verdi e una grande tela raffigurante la Madonna dell’Arco nella primitiva edicola pregata dai fedeli e incoronata dagli angeli.

Nel 1974 in occasione del I° Centenario della festa dell’Incoronazione, sua eminenza il Cardinale Mario Nasalli Rocca di Corneliano, inviato speciale di Sua Santità papa Paolo VI, celebrò la solenne eucarestia e al termine procedette alla benedizione delle corone abbellite con pietre preziose offerte dai fedeli, e le ripose sul capo della Vergine e del Bambino.

Ancora oggi si rinnova questo meraviglioso appuntamento che ricorda questo gioioso evento.

Ci si prepara alla festa (ogni seconda domenica di settembre) con un solenne Triduo che inizia il giovedì e termina il sabato sera con lo spettacolare simulato Incendio del Campanile, una magia di fuochi pirotecnici che tiene tutti i convenuti con lo sguardo all’insù. La domenica a mezzogiorno vi è la solenne celebrazione eucaristica mentre nel pomeriggio per le vie della Città, tra una folla esultante di fedeli e da migliaia di Battenti con la loro tradizionale divisa e gli stendardi, si snoda la solenne processione. Il quadro riproducente il prezioso affresco della Madonna dell’Arco viene portato sul sagrato da due religiosi del convento preceduto dal Rettore e dal Sindaco della Città, per essere posto sul carro preparato a festa precedentemente. Qui riceve l’omaggio del Sindaco il quale consegna le Chiavi della Città alla Madonna la quale, salutata dalle bandiere che le rendono omaggio lungo via padre Raimondo Sorrentino, viene portata presso le Case di Riposo dove si tiene un momento di preghiera con gli ospiti lì ricoverati. Al termine della preghiera, si snoda la solenne processione che percorre le vie principali della Città di Sant’Anastasia. Al suo rientro in Santuario, mentre si canta la Salve Regina, i fedeli salutano la loro Mamma dell’Arco acclamandola Regina dei loro cuori e delle loro vite.

Natale a Madonna dell’Arco

La tradizione di allestire un presepe nel convento di Madonna dell’Arco è molto antica. Nel 1897 i frati pensarono di esporre nei locali attigui alla sacrestia un prezioso presepe all’interno di uno scarabattolo. Nel 1945 i frati studenti allestirono uno scenografico presepe nella cappella laterale della navata centrale dedicata a san Domenico. Nel 1948, a causa dei lavori che interessarono l’intero Santuario e ne videro l’attuale sistemazione, l’artistico presepe fu realizzato nella cappella del Santissimo Rosario. Nel 1958 padre Attilio Cassano realizzò un artistico presepe che qualche anno dopo, una volta ingrandito e abbellito da altre scene e da una maestosa cascata, trovò degna collocazione presso l’Antico Refettorio del convento. Nel 1965 per la prima volta il presepe trovò la sua collocazione nelle antiche cantine del convento. Qui fu abbellito con scene a grandezza naturale, quali l’Annunciazione, la Visita di Maria a Santa Elisabetta, la Presentazione al Tempio di Gesù e alcune scene di pastori in una locanda. Successivamente furono allestite delle vetrine lungo il corridoio laterale abbellite da presepi donati al santuario da maestri presepisti.

Nel 2001 il Presepe del Santuario ospitò la “Mostra d’Arte Presepiale Contemporanea” alla quale presero parte nomi di spicco nel mondo dell’arte presepiale napoletana.

Nel 2004 l’Associazione Carafa di Cercola ha allestito e donato al Santuario una meravigliosa struttura presepiale che è andata ad arricchire l’originaria scena della natività. Fino a qualche decennio fa chiudevano la visita ai presepi un ovile con delle pecore vere, grande attrattiva per tutti i bambini che visitavano il presepe.

Dal 2007, nelle vetrine laterali, ha trovato posto un’artistica esposizione permanente di presepi che ne abbellisce il percorso, e sono state restaurate sia le due grandi scene principali tipiche napoletane e sia  le scene a grandezza naturale.

Gli artistici presepi del Santuario di Madonna dell’Arco sono visitabili dalla Prima Domenica d’Avvento fino al 2 febbraio.

1° Sabato del Mese

Ogni 1° sabato del mese, alle ore 16:00, presso l’Altare della Madonna, si tiene il Rito della benedizione dei Bambini e l’Atto di Affidamento alla Madonna dell’Arco.